Quella di Google Stadia non si può di certo definire una favola. Mancano infatti i fondamenti cardine per la riuscita del tutto, sebbene alcuni degli ingredienti ci siano. La console del colosso statunitense rappresenta l'outsider in un mondo videoludico dominato da tre grandi nomi, vale a dire Sony, Microsoft e Nintendo. Non è questo però un motivo per desistere, e i vertici della compagnia a stelle e strisce non si sono tirati indietro dinanzi alla sfida.
Riuscire a tenere in piedi il progetto Google Stadia potrebbe però essere più problematico di quanto precedentemente ipotizzato. I grandi investimenti di Sony e Microsoft sul fronte degli studi interni sono giustificati da una fanbase bella nutrita, costruita nel corso dei decenni. Una community che, allo stato attuale, la piattaforma di Google non può vantare. Ecco che quindi occorre fare un passo indietro per evitare un tracollo che porti all'estinzione del progetto.
Google Stadia non vuole sparire
Le notizie delle ultime ore riferiscono di come sembri essere in programma un ridimensionamento per Google Stadia. Questo non si traduce per forza di cose in un fallimento del percorso, bensì una deviazione su un tragitto irto di ostacoli. Il tutto è legato alla volontà dei vertici della compagnia di ottenere il massimo risultato grazie alla piattaforma. Anche a costo di sacrificare un aspetto in particolare.
Pare infatti che non ci siano progetti per la costruzione di un team interno che sviluppi giochi proprietari per l'hardware. Catturare le attenzioni di grandi team richiede investimenti che allo stato attuale non porterebbero benefici sostanziali. E sono comunque esborsi che non creerebbero i presupposti per una crescita importanti.
L'intenzione è quindi quella di puntare sui titoli di terze party, i cosiddetti multipiattaforma, prima di imbastire un discorso del genere. Il tutto nell'interesse di Google Stadia, nel tentativo di non far arenare un progetto tanto ambizioso quanto audace. Che mirava a spodestare i grandi del settore del gaming.